giovedì 19 gennaio 2012

BUONGIORNO RAGAZZI


RAINEWS 24      METEO      TRAFFICO
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OGGI E' IL: 19 Gennaio 2012 LA CHIESA RICORDA: 


S. MARGHERITA d'Ungheria verg.
S. Prisca mart.
Ss. Liberata e Faustina m.ri

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IL NOME: LIBERATA

Etimologia: Derivante dal latino "Liberatus", il suo significato pagano è "essere liberi dalla schiavitù", mentre quello cristiano è "liberarsi con il battesimo dal peccato originale".
Carattere: Disponibile verso gli altri, premurosa e cortese, si distingue generalmente per finezza ed eleganza, sia nei modi che nel vestire, tanto da non passare quasi mai inosservata. E' una persona che ama stare in compagnia degli amici, dando il suo appoggio e rallegrando le serate, pur senza scivolare in eccessi. In campo sentimentale conquista per l'intensità dello sguardo e per il modo garbato di proporsi. Quando si innamora dà tutta se stessa, mostrandosi premurosa e determinata nelle proprie decisioni: difficilmente si lascia sfuggire l'uomo giusto.
Numero fortunato: 1

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PROVERBIO DEL GIORNO:

Dall'ozio viene spento ...
... qualunque talento      

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PERSONALITA' NATE OGGI:

Edgar Allan Poe - 1809
Paul Cézanne - 1839
Dolly Parton - 1946
Alessandro Haber - 1947

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SEI NATO OGGI?:

La tua grande forza è quella della ragione. La tua intelligenza è così acuta e precisa che difficilmente sbagli bersaglio. Nel lavoro sei in grado di organizzarti e pianificare anche su tempi molto lunghi ed inevitabilmente ottieni quel che desideri. In amore sai offrire molta sicurezza ma il tuo rapporto sarebbe più completo se riuscissi ad essere meno controllato e più spontaneo.

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PER COMINCIARE RIDENDO...1 barzelletta al dì:

Una vecchia signora si presenta un giorno alla Banca del Canada portando con se' una borsa piena di denaro e dicendo di voler parlare con il presidente della banca per aprire un conto.
Gli impiegati la portano nell'ufficio del presidente (il cliente ha sempre ragione!) e questi le chiede quanto vuole versare.
E lei, buttando sulla scrivania la borsa dice: "165.000 dollari".
Il presidente, curioso di sapere come aveva fatto ad ottenere tutto quel contante, glielo chiede.
La vecchia signora risponde: "Ho fatto delle scommesse".
Il presidente le chiede allora: "Scommesse? Che tipo di scommesse?".
La vecchia signora risponde: "Per esempio, scommetto 25.000 dollari che le sue palle sono quadrate".
"Ha! ha!" ride il presidente "E' una scommessa stupida.
Lei non potra' mai vincere una scommessa di questo genere!".
La vecchia signora allora lo sfida: "Allora, accetta la mia scommessa?".
"Certo" dice il presidente "Scommetto 25.000 dollari che le mie palle non sono quadrate!".
Allora la vecchia signora dice: "Dato che si tratta di un mucchio di denaro, posso portare con me il mio avvocato domattina alle 10 come testimone?".
"Certo!" dice fiducioso il presidente.
Quella notte il presidente e' veramente nervoso a causa della scommessa e passa un sacco di tempo davanti allo specchio a controllare le sue palle, girandosi a destra e a sinistra continuamente.
Le controlla con attenzione finche' non e' sicuro di vincere la scommessa.
Il mattino dopo alle 10 precise, la vecchia signora compare con il suo avvocato nell'ufficio del presidente.
Presenta l'avvocato al presidente e ripete la scommessa: "25.000 dollari che le palle del presidente sono quadrate!".
Il presidente accetta di nuovo la scommessa e la vecchia signora gli chiede di abbassare i pantaloni, cosi' tutti avrebbero potuto vedere.
Il presidente accetta.
La vecchia signora scruta attentamente le palle e poi gli chiede se puo' toccarle.
"Va bene, in fondo 25.000 dollari sono un sacco di soldi, quindi credo che Lei debba essere assolutamente sicura".
In quel momento egli nota che l'avvocato sta silenziosamente sbattendo la testa contro il muro.
Il presidente chiede alla signora: "Che diavolo ha il suo avvocato?" E lei: "Niente, a parte il fatto che ho scommesso con lui 100.000 dollari che alle 10 di stamattina avrei avuto nelle mie mani le palle del Presidente della Banca del Canada".

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ACCADEVA OGGI:

Si cosparse di benzina in piazza San Venceslao e si diede fuoco. Moriva così tre giorni dopo, il 19 gennaio 1969, Ian Palach, lo studente di filosofia, che non si volle arrendere alla fine della Primavera di Praga.

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